A Concettina

Ricordo il tuo viso
e le mani callose,
l’amore nel pane nero,
il sapore
di semplici cose.
Quanto sereno
cielo sulla casa antica,
quanto calore
nel grembo
della tua voce amica.

Concettina era una contadina abruzzese che ha riempito e allietato la mia infanzia con i suoi racconti, con la sua semplicità, con il suo affetto immenso e con tutta la sua gioia di vivere. La sua presenza e anche il suo solo ricordo mi hanno consentito ancora oggi di provare non solo gratitudine nei suoi confronti, ma anche la volontà di regalare al mondo almeno un po’ della grazia e della serenità che lei ha regalato a me. La gratitudine nasce sempre da un riconoscimento per ciò che si è ricevuto, quando ciò che si è ricevuto è una ricchezza umana densa di positività. Al contrario il non ricevere (affetto, calore,riconoscimento, ecc.) o il ricevere violenza, ostilità, odio, sviluppano un pensiero cinico e teso al continuo tentativo di ottenere un “risarcimento” anche avanzando continue giustificazioni al fatto di danneggiare qualcun altro.

Chiara Munzi | Operatore | Il Sestante

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